Le lenticchie di Ventotene sono tra le più rinomate lenticchie in Italia insieme a quelle di Castelluccio. I ventotenesi le coltivivavano fin dall'Ottocento, sfidando venti e scarsità d’acqua ma c’è chi sostiene che tale coltivazione fosse già praticata ai tempi della colonizzazione dell’isola da parte dei Romani.
Dopo aver raggiunto quote di produzione ragguardevoli (circa 1500 quintali annui) tali da stimolare l’esportazione del prodotto in terraferma, si è avuto, in seguito allo spopolamento dell’isola nell’immediato dopoguerra, un forte calo della produzione, fino ad arrivare a una coltivazione a carattere prettamente familiare stimata intorno ai 50 quintali annui. Di contro si nota oggi una leggera inversione di tendenza, anche in considerazione del grande successo che la lenticchia di Ventotene riscuote dai suoi estimatori. Dal 2002 è stata inserita nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali del Lazio. Vengono seminate da dicembre a marzo e raccolte a giugno, per poi essere scognate (battute) e ventuliate (lanciate in aria per eliminarne le impurità).
La lenticchia di Ventotene presenta piccole dimensioni (da 1 a 2,5 mm) e colore marrone chiaro con leggere venature rosate.Seminate da dicembre a marzo, a seconda che il terreno sia sabbioso o argilloso, vengono raccolte a giugno, sempre prima del sorgere del sole. Vengono poi messe a seccare al sole per essere battute sulle aie con attrezzi primordiali come il "veville", prima del tipico lancio in aria per ripulirle dalla pula.È impensabile venire a trascorrere le proprie vacanze sull’isola e non assaggiare neanche una volta un piatto a base di lenticchie locali. Immancabile nei menù di ristorantini e trattorie tipiche, la lenticchia di Ventotene saprà farsi apprezzare non solo dai buongustai, ma anche da coloro che amano i sapori e gli odori di una cucina antica, tradizionale, che reca in sé i tratti inequivocabili di una cultura contadina che si tramanda di generazione in generazione da secoli.
Nel mese di agosto questi deliziosi legumi, particolarmente indicati per le zuppe perché reggono bene la cottura e non tendono a sfaldarsi, vengono poi celebrati durante la caratteristica lenticchiata, che si svolge in piazza Castello