Una vera specialità dei Monti Lepini è la Falia, frutto delle tradizioni contadine di Priverno, che combina i sapori di una volta con la dinamicità dei tempi attuali dove il cibo di strada sta diventando una moda sempre più in auge.
Si narra che il nome derivi da un pane/pizza lavorato da una fornaia di Priverno di nome Lia e vista la particolare forma, la gente si chiedeva "Chi la fa questa pizza?" La risposta, di chi ne era a conoscenza, era "La fa Lia" e da qui il nome Falia.
la Falia si è diffusa nel tempo al punto da essere venduta in zona. La sua bontà, grazie ai social, ha avuto ripercussioni tali che ora la Falia, da pane dimenticato, è diventato oggetto di curiosità non solo di giornalisti del settore enogastronomico, ma anche di panificatori amatoriali e addirittura è organizzata una sagra annuale dedicato a questo pane e al suo naturale accoppiamento con l'altro grande protagonista della cucina lepina ovvero i broccoletti, o meglio quelli coltivati nella Valle dell’Amaseno, conosciuti con il nome di "Chiacchietegli".
Questi sono un Presidio Slow Food e hanno una storia antica quanto sconosciuta, i semi vengono tramandati da generazioni e chi li coltiva ormai sono pochissime persone e tutte anziane. In estate si seminano in semenzaio e durante l’inverno c’è il raccolto. Ripassati in padella con aglio, olio extravergine monocultivar Itrana e peperoncino sono il ripieno perfetto della Falia, poi se aggiungiamo la salsiccia sbriciolata raggiungiamo la perfezione. Ma la Falia si presta anche ad altri ripieni, come mortadella, prosciutto e la Mozzarella di Bufala pontina o dolce con la crema di nocciole.