Il grido della Pace

Il grido della Pace, il nuovo libro di Andrea Riccardi

Come ogni fine Agosto si rinnova il tradizionale incontro della città di Fondi con la Comunità di Sant’Egidio per riflettere su temi universali quali la cooperazione tra i popoli, la solidarietà, i diritti umani e l’integrazione.

Quest’anno, anche alla luce del sanguinoso conflitto che non accenna ad attenuarsi tra Russia e Ucraina, si parlerà di pace in tutte le sfaccettature del termine.
Propone la sua riflessione il professor Andrea Riccardi incentrando il suo discorso sull’urgenza internazionale di creare una nuova cultura e un movimento spirituale e sociale in grado di anteporsi agli interessi della politica e delle potenze mondiali. "Il grido della pace" sarà presentato lunedì 21 agosto, a partire dalle 20:00, presso il chiostro di San Domenico alla presenza di autorevoli relatori. Dialogheranno con l’autore il professor Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, Monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia, Monsignor Luigi Vari, arcivescovo di Gaeta, il giornalista e saggista nonché direttore del TG2 Antonio Preziosi e l’onorevole Antonio Tajani, ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Andrea Riccardi
Soddisfazione da parte del comune di Fondi e del MOF SpA, che hanno curato negli anni questo incontro che avvicina la città di Fondi con l'impegno della Comunità di Sant'Egidio
Andrea Riccardi riflette in queste pagine sulla necessità di creare una cultura della pace e un movimento spirituale e sociale che metta la pace al centro dell’interesse e della politica. Anna Frank, nascosta ad Amsterdam, scriveva: C’è negli uomini un impulso alla distruzione, alla strage, all’assassinio, alla furia, e fino a quando tutta l’umanità, senza eccezioni, non avrà subito una metamorfosi, la guerra imperverserà… Si può divenire artigiani di pace: dipende da ciascuno di noi. È una scelta che è all’inizio della costruzione della pace. Sapere, informarsi, seguire gli eventi, essere solidali con chi soffre per la guerra, ricordare nella preghiera vuol dire non voltarsi dall’altra parte. Un’opinione pubblica viva può influire e cambiare le vicende nazionali e le politiche internazionali. Può frenare, prevenire la guerra e aprire vie per la pace.

 

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