Nato nella pittoresca città di Fondi nel 1906, Libero De Libero è diventato un'icona della letteratura e della poesia italiana.
La sua vita, intrisa di narrazione e critica d'arte, ha lasciato un'impronta indelebile nella cultura del Novecento.
Autore di opere narrative come "Amore e morte" (1951) e "Camera oscura" (1952), De Libero ha esplorato i confini dell'espressione artistica. La sua opera "Borrador, Diario 1933-1955" pubblicata nel 1994 per la Nuova Eri Edizioni Rai, offre uno sguardo intimo sui suoi pensieri e riflessioni.
La sua carriera cinematografica include le sceneggiature dei film "Non c’è pace tra gli ulivi" e "Giorni d’amore", diretti da Giuseppe De Santis, che hanno contribuito a definire il panorama del cinema italiano.
Fondatore del quindicinale "Interplanetario" nel 1928 e collaboratore di "Belvedere" e "L'Italia Letteraria", De Libero ha influenzato generazioni di artisti e critici. La sua poesia, radicata nell'ermetismo, ha visto la luce nelle pagine di "Novissima" grazie a Ungaretti, con raccolte come "Proverbi" (1937), "Testa" (1938) e "Eclisse" (1940).
Direttore della Galleria della Cometa dal 1935 al '38 e curatore dell'almanacco "Beltempo" con Enrico Falqui, De Libero ha contribuito significativamente al dibattito culturale del tempo.
Dopo la guerra, ha pubblicato opere come "Il libro del forestiero" (1945) e "Ascolta la Ciociaria" (1953), proseguendo il suo viaggio letterario fino a "Circostanze" (1976). I suoi saggi su Mafai, Masaccio e Maccari hanno arricchito il discorso artistico, mentre il libro di memorie "Roma 1935" (1981) offre una finestra sul suo mondo interiore.
Fondi celebra il suo illustre figlio con un istituto tecnico commerciale a lui dedicato e un'associazione culturale attiva nella promozione della poesia e dello studio della sua opera. Il premio di poesia che porta il suo nome attira appassionati da tutto il paese, consolidando il legame tra la città e il suo poeta.