La città di Ninfa, nei presso dell’omonimo fiume, è una città ricca di mistero e di fascino, dalla sua fine avvenuta in età medievale è venuta fino ai tempi nostri, trasformandosi in un luogo di quiete, meraviglia, e di grande valenza scientifica.
Era una città medievale di cui esistono ancora diverse suggestive testimonianze come una parte del castello, le mura, il municipio completamente restaurato e resti di chiese ed edifici civili.Oltre a questi edifici si possono ammirare anche strutture murarie di torri e altri complessi diruti attorno a cui è stato impiantato il giardino. Dall’XI secolo Ninfa assunse il ruolo di città e fu governata da varie famiglie nobiliari che fecero fiorire l’architettura e ne accrebbero l’importanza economica e politica. Nel 1298 Benedetto Caetani, noto come Papa Bonifacio VIII, acquistò Ninfa e altri territori limitrofi per suo nipote Pietro II, segnando l’inizio della presenza dei Caetani nel territorio pontino e lepino.
La città fu nuovamente distrutta nel 1382 e completamente abbandonata. Bisognerà attendere il 1920 per vedere Ninfa tornare a nuova vita, dopo una serie di imponenti interventi di recupero attuati da Gelasio Caetani, figlio di Onorato e Ada, di origine britannica, ( totale pulizia dell'area, restauro e consolidamento degli edifici, messa a dimora dei primi alberi) e, successivamente, da Roffredo Caetani e da sua moglie Marguerite Chapin (americana) che si dedicò interamente alla cura del giardino.
Ma la grandezza dell'attuale giardino è dovuta soprattutto a Lelia Caetani, ultima discendente della famiglia Caetani. Fu lei, infatti, a portare a termine il progetto dell'attuale giardino che non rispondeva ad alcun modello, o moda dei tempi, ma semplicemente all'istinto creativo e alla capacità delle tre donne del Casato. Fu la stessa Lelia, insieme al marito Hubert Howard, ad aprire il Giardino, prima ad una ristretta cerchia di estimatori e, successivamente, ad un pubblico più ampio, e ad istituire la Fondazione Roffredo Caetani che gestisce ancora oggi i Giardini e Rovine di Ninfa.
L'atmosfera che si respira è quella di un luogo magico, dove vivono, le une accanto alle altre, piante ed essenze floreali provenienti da ogni parte del mondo, come se il terreno ed il clima si adattassero ad esse e le fornissero tutti gli elementi tipici del loro habitat originario, necessari per crescere rigogliose. Tutto sembra far parte di un progetto soprannaturale, alla cui bellezza contribuiscono il fiume Ninfa i ruscelletti, il lago e la fauna variegata: il martin pescatore, l'airone cenerino, il pendolino, l'assiolo, il barbagianni, la gallinella d'acqua, la folaga, il germano reale e, ancora, il tasso, l'istrice, il moscardino e la faina.
Donna Lelia istituì la Fondazione Roffredo Caetani nel 1972, cinque anni prima della sua morte, per tutelare la memoria del Casato Caetani e preservare il giardino di Ninfa e il castello di Sermoneta.