Una specialità gastronomica tipica di Formia.
Oggi vogliamo parlare del “Tiesto Formiano” un’antichissima ricetta contadina che risale veramente a tanti anni fa.
Il termine “Tiesto” in origine probabilmente “Testo” risale all'Antica Roma: originariamente la parola latina "testum" indicava un vaso o pentola di terracotta e anche il coperchio della stessa che, riempito di brace, veniva usato per cuocere anche da sopra. In associazione con la "tegula", anch'essa di terracotta, che indicava sia una teglia sia una vera e propria tegola da tetto usata per cuocere alla brace. Il termine si mantenne poi anche per l'utensile odierno. Il recipiente di terracotta nel novecento veniva realizzato “doppio”; cioe’ due tegami che si incastravano perfettamente tra di loro e consentivano di cuocere il timballo su un treppiede con il fuoco sotto e poi girarlo per far cuocere anche la parte superiore.
Nel Mediterraneo risultano presenti varie ricette simili . La stessa comunità formiana ha un vago ricordo del “Tiesto”perche’ la semplice ed economica rica originale tipica di società contadine e marinare del sud pontino, come ad esempio la Tiella Gaetana, e ha subito molte varianti dettate dai gusti e e dalle interpretazione delle massaie di Formia nel corso dei secoli. All’inizio era un Timballo esclusivamente vegetariano, realizzato con ingredienti della tradizionale coltura contadina: patate, melanzane e pomodori crudi sovrapposti a strati, coperti con acqua e cotti sul fuoco. Quando l’acqua si era completamente asciugata il “Tiesto Formiano” era pronto da mangiare.
Proviamo a farlo anche noi a casa, con prodotti e attrezzature di oggi, in questo periodo strano e difficile, usando il forno, con una ricetta basata dalla versione di Gabriella Natale, esperta gastronomica e blogger, che ci invita a conoscere questo splendido prodotto della terra pontina:
DIFFICOLTÀ: facile
INGREDIENTI RICETTA:
Pasta: Zitoni (candele lunghe)
3 patate
2 melanzane lunghe viola
1/2 kg di pomodori freschi tagliati a met
Pecorino romano grattugiato
Foglie di basilico
Origano secco
Cipollotto
Porro
1 spicchio d’aglio
Sale
Olio extra vergine di oliva
Preparazione:
Sbucciare le patate e tagliarle a fette sottili. Sul fondo di un tegame antiaderente versare l’olio e poco sale, infine la cipolla affettata. Su questo condimento disporre uno strato di fettine sottili di patate crude, coprendo tutta la superficie. Sulle patate, porre in modo casuale il pomodoro a pezzetti e alcune foglie di basilico. Condire con pecorino e un filo d’olio. Su questo strato, adagiarne un altro di pasta cruda, coprendo tutta la superficie. Condire con sale, pecorino, pomodori, basilico, olio. Sbucciare le melanzane e tagliarle a fettine sottili. Disporle sulla pasta, senza lasciare spazi vuoti. Condire con sale, aglio, origano, abbondante pecorino, pomodori e un filo d’olio. Aggiungere delicatamente, da un lato, dell’acqua, fino a sfiorare lo strato di pasta, non di più. Coprire con carta d’alluminio ed infornare a 200° sul ripiano più basso del forno. Lasciar cuocere per 20 minuti. Scoprire e spostare la teglia su un ripiano più alto. Lasciar asciugare e gratinare fino a doratura. Far raffreddare e tagliare a spicchi. Servire dopo qualche ora
Ringraziamo Formia Turismo per averci fatto scoprire questo piatto tipico della cucina pontina.