La resilienza è una risorsa indispensabile per la sopravvivenza delle specie viventi.
La scienza ci insegna che uno dei principali elementi che caratterizzano la resilienza negli esseri in vita è la velocità del cambiamento: la maggiore frequenza di eventi stimolanti aumenta il ventaglio delle risposte adeguate.
Oggi però, la variabile "velocità " è imposta agli esseri umani dalle società in cui vivono con una portata di sofferenza notevole. I macrosistemi in rete che si intrecciano gli uni agli altri imbrigliano il singolo in una spirale di logiche a breve termine, i cui risultati a lungo termine forse sono lontani dalla vera e naturale sopravvivenza e sviluppo della resilienza della specie. Il sistema richiede consapevolmente un tipo di resilienza a breve termine che trascura l'adattamento come componente naturale della vita stessa. Con rimarchevole superficialità e interessi secondari taciuti stiamo creando un disagio forte nel nostro mondo che si esprime spesso con assenza di risultati rispetto ai cambiamenti richiesti e si legittima con la mancanza di risorse interne per affrontare o gestire le nuove sfide.
Si ha la sensazione che il cambiamento imposto da noi stessi a noi stessi, non stia rendendo resilienti, bensì ci stia sradicando come specie umana dalla "fonte" delle sue stesse risorse.
Lo sguardo si posa sugli adulti che hanno attraversato le due "epoche", quella con la “Rete” e quella senza "Rete", e che in questa occasione di riflessione con il pubblico di Confronti, vogliamo abbracciare in una prospettiva di un futuro radioso come i saggi hanno presagito.
Lo Yoga con i suoi strumenti pratici offre una visione della resilienza e del cambiamento da un punto più profondo, incrollabile come la forza che si esprime nelle piante. Esse sopravvivono cercando la luce, senza compromessi hanno resistito a tutto da millenni. Per gli esseri umani questa è la sfida resiliente. Cambiare per cercare la luce è come dire cambiare per rinnovare la specie umana. Gli insegnamenti dello Yoga sono tra queste parole e ci viene insegnato da epoche remote che per sopravvivere dietro la vera resilienza c'è la qualità del suo cambiamento
Teresa Noce
Sociologa dell'educazione, praticante ed insegnante di Yoga, negli anni 90 si occupa di Qualità della Formazione e lavora nella ricerca e sviluppo di pratiche educative e formative, nonchè nelle finanza agevolata per neo imprenditori, collaborando con Formez, Isvor Fiat e altri istituti. Incrementa gli studi di aspetti linguistici e neurologici della comunicazione e partecipa a progetti pilota contro la dispersione scolastica. Segue corsi per amministrazioni provinciali e comunali. Si occupa di stress management come docente esperto per il Ministero della Giustizia e rappresenta l' Italia in un progetto Erasmus tra vari dipartimenti europei di Amministrazione Penitenziaria per scambio di best practices.