La storia del Ponte sul Garigliano a Minturnae: Un Viaggio Attraverso il Tempo
Ponte sospeso del Garigliano

Nel febbraio del 1828, sotto il regno di Francesco I di Borbone, prendeva forma un audace progetto: la costruzione di un ponte sospeso in ferro sul fiume Garigliano. Questa iniziativa fu affidata all'ingegnere di stato Luigi Giura, che si immerse in un viaggio di scoperta e creazione in tutta Europa.

In quei tempi, esemplari simili esistevano già in Inghilterra, Francia e Austria, ma la sfida di realizzarne uno sul Garigliano avrebbe portato a sviluppi sorprendenti.
Luigi Giura intraprese un viaggio di studio per esaminare da vicino i progetti e i dettagli dei ponti sospesi in ferro esistenti, cercando ispirazione per il suo complesso incarico. Il 14 aprile 1828, presentò il suo elaborato dettagliato, che includeva rilievi, sondaggi del terreno e il costo totale del progetto. Dopo l'approvazione della Direzione Nazionale delle strade e dei ponti, i lavori iniziarono il 20 maggio dello stesso anno.
Tuttavia, il ponte sospeso in ferro aveva a quei tempi una sfida tecnica da superare: la flessibilità della lega ferrosa usata ne rendeva l'oscillazione eccessiva in presenza di pesi elevati e vento forte. In tutta Europa, inclusa l'Inghilterra e l'Austria, si verificarono crolli di ponti simili a causa delle condizioni atmosferiche.
Ma a dispetto delle sfide, i lavori al ponte sul Garigliano continuarono sotto il regno del ventenne Ferdinando II, che salì al trono nel 1830. Il ponte, non solo completato, ma anche più bello di quanto apparisse nei disegni, fu ulteriormente collaudato il 10 maggio 1832, quando Ferdinando II lo attraversò con un'imponente processione a cavallo e carri pesanti di artiglieria.

La struttura, slanciata e resistente, era stata progettata con grande cura. Il segreto del suo successo risiedeva anche nel materiale utilizzato: Giura introdusse una lega di ferro al nichel prodotta in fonderia, che conferì al ponte resistenza alla corrosione e all'invecchiamento, nonché caratteristiche meccaniche superiori.

Il real Ponte sul Garigliano nasconde altro ancora. Non solo un designer ingegneristico all'avanguardia per il tempo, ma anche una ricerca estetica presentando l'opera come manufatto faraonico e con forti allusioni al mondo egizio, allora molto di moda. Questo aspetto fu molto esaltato nell'anno della sua inaugurazione ossia, utilizzare delle sfingi a protezione di ogni pilastro che sorregge i tiranti. Per non parlare dei quattro piloni con il caratteristico capitello palmiforme imitando il tempio di Edfu, luogo dove dimorava il dio delle acque palustri e fluviali cioè, il divino Atum Ra. Il ponte era rappresentato come l'ottava meraviglia del mondo dandogli una connotazione egizia, per ricordare il tempo dei faraoni della valle di Karnak, e i loro splendidi edifici che hanno vinto il tempo
Il ponte sul Garigliano svolse il suo servizio con orgoglio fino al 1943, quando, in ritirata, i tedeschi ne permisero il transito al 60% delle loro truppe, ma gli inglesi, temendo che potesse essere utilizzato dai nemici, distrussero il ponte con siluri. Nel dopoguerra, venne costruito un nuovo ponte sul lato monte, ma la passione per la storia e la dedizione di "uomini illuminati" portarono, nel 1998, alla ricostruzione del ponte originale.
Il 14 luglio del 1998, il primo ponte italiano in ferri ritornava a risplendere nella sua gloria. Oggi, dopo aver attraversato avversità e vissuto momenti di rinascita, il Ponte sul Garigliano è diventato parte integrante del complesso archeologico di Minturnae, testimoniando l'arditezza dell'ingegno umano e la determinazione nel superare ogni ostacolo.

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