La città volsca di Anxur, l'odierna Terracina, sorgeva sullo sperone roccioso dei Monti Ausoni che, scendendo verso il mare, separano la Pianura Pontina dalla piana di Fondi.
Il complesso di Monte S. Angelo, noto anche come monte Giove (per i Romani mons Neptunius, 227 m s.l.m.), appartiene alla serie dei santuari laziali ristrutturati in modo monumentale nella tarda Repubblica, tra la fine del II sec. a.C. e l'inizio del I sec. a.C. Probabilmente il luogo ospitava un culto più antico, risalente almeno al IV sec. a.C. ed oggi presenta un complesso di edifici appartenenti ad epoche successive che ne testimoniano sia la lunga vita che la duplice funzione militare e religiosa.
La tradizionale identificazione della divinità del tempio con Iuppiter Anxurus ("Giove fanciullo"), divinità protettrice della città e probabilmente oggetto di culto urbano, è messa in dubbio dal ritrovamento di iscrizioni con dedica alla dea Venere, probabilmente riferibili alla divinità a cui era dedicato il grande tempio di età sillana.
Il santuario più antico doveva essere invece dedicato al culto della dea Feronia, forse introdotto nella regione già all'epoca dell'occupazione volsca nel V secolo a.C. Tale culto è infatti ricordato dalle fonti antiche, ma frequentemente identificato con un altro santuario dedicato alla stessa divinità presso punta Leano. Alla dea Feronia poteva essere stato dedicato il più antico edificio templare, costruito sulla terrazza detta del "piccolo tempio" (del terzo quarto del II secolo a.C.), che dominava direttamente la città e la sua pianura agricola, mentre la terrazza adiacente, trasformata in seguito per l'erezione del tempio successivo, doveva essere in un primo momento riservata all'oracolo.
Contro la parete di fondo della cella è un basamento per la statua di Giove Anxur. All'esterno del tempio, sul fianco orientale, è l'oracolo: una specie di basamento quadrilatero attorno a una eminenza della roccia, nel centro del quale basamento, in alto, è un foro comunicante con una caverna accessibile ai soli ministri del tempio, e da cui i sacerdoti potevano emettere le risposte oracolari ai quesiti dei fedeli.
Innanzi e a sud-est del pronao del tempio sarebbe l'ara per i sacrifici, un campo militare per il controllo del passaggio della via Appia e il nuovo grande tempio. Dopo l'epoca romana il santuario fu distrutto e incendiato e i resti furono noti in epoca medioevale con il nome di "Palazzo di Teodorico". Nell'alto Medioevo nella zona del cosiddetto "piccolo tempio" si insediò un monastero dedicato a San Michele Arcangelo, dal quale l'intero colle prese il nome attuale. In particolare, un corridoio interno di sostruzione fu trasformato in chiesa, con affreschi del IX secolo. Altre strutture medioevali (resti di una torre quadrata e di mura di recinzione e tracce di frequentazione del XIII secolo) testimoniano la continuazione dell'uso militare della sommità del colle.Innanzi e a sud-est del pronao del tempio sarebbe l'ara per i sacrifici, un campo militare per il controllo del passaggio della via Appia e il nuovo grande tempio. Dopo l'epoca romana il santuario fu distrutto e incendiato e i resti furono noti in epoca medioevale con il nome di "Palazzo di Teodorico". Nell'alto Medioevo nella zona del cosiddetto "piccolo tempio" si insediò un monastero dedicato a San Michele Arcangelo, dal quale l'intero colle prese il nome attuale. In particolare, un corridoio interno di sostruzione fu trasformato in chiesa, con affreschi del IX secolo. Altre strutture medioevali (resti di una torre quadrata e di mura di recinzione e tracce di frequentazione del XIII secolo) testimoniano la continuazione dell'uso militare della sommità del colle.